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  SAN MARTINO DEL CARSO

 
Basel   Attacco al villaggio

 

 
Grosz      L’esplosione

   brandello: frammento di muro, che al poeta sembra parte di un corpo sofferente.

     tanti: i numerosi amici e compagni del poeta che con lui hanno combattuto.

    corrispondevano: che ricambiavano i suoi sentimenti di amicizia e affetto.

     neppure tanto: dei suoi compagni non è rimasto che il ricordo, poiché sono morti

    nessuna croce manca: Nel cuore del poeta c’è posto per tutti gli amici caduti

    il paese più straziato: il luogo in cui la guerra ha compiuto più disastri

 

Schema metrico

La poesia è composta da quattro strofe: le prime due sono quartine, le ultime due sono distici (solamente due versi). I versi sono irregolari, in quanto il numero di sillabe è variabile. Inoltre i versi non presentano particolari rime, ma all’interno di ogni strofa vi sono delle parole che si ripetono appositamente. Per esempio nelle prime due strofe è il verbo “rimasto”, che esprime l’amara constatazione che ciò che è rimasto delle case è poco, ma sicuramente di più di ciò che è rimasto dei suoi amici morti al fronte. 

   

Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello 
di muro.

Di tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tanto

Ma nel cuore
nessuna croce  manca.

E’ il mio cuore
il paese più straziato.


Lavery   Cimitero  (Etaples 1919)

Considerazioni generali
Nella raccolta “L’Allegria”,  Ungaretti  si allontana dalla tradizione della poesia classica. Oltre alla mancanza della rima e alla presenza di versi irregolari, il testo utilizza il lessico della vita di tutti i giorni e manca, in generale, di figure di suono e di sintassi . Il poeta utilizza un linguaggio scarno ed essenziale per comunicare al lettore le conseguenze della guerra, che compie le peggiori devastazioni nel cuore umano; si tratta di un messaggio efficace anche senza fare ricorso agli ornamenti della retorica.  

 L’associazione delle immagini
Il testo propone due metafore estremamente suggestive: quella che associa l’immagine della casa devastata a quella del corpo umano, per il quale non è possibile la sopravvivenza quando è ridotto a brandelli e quella che paragona il cuore del poeta ad un cimitero. L’immagine del corpo umano come quella di un edificio è in letteratura piuttosto ricorrente, basti pensare, ad esempio, alla villa in decadenza di cui parla Gozzano nel testo “La signorina Felicita”, associata alla decadenza fisica ed economica della marchesa sua proprietaria. Tipica invece di Ungaretti è l’associazione cuore-cimitero: il ricordo rimane per sempre nel cuore come la croce nel cimitero. A ben vedere però, anche questa immagine ha degli illustri precedenti letterari; si pensi ad esempio ai testi di Foscolo nei quali la tomba, il cimitero, diventano il luogo in cui i vivi rendono omaggio alla memoria dei loro cari e la rendono eterna nei loro cuori. Talvolta i morti ai quali si rende omaggio sono quelli ai quali una nazione intera è legata da un vincolo di riconoscenza per ciò che hanno fatto: si tratta di personaggi illustri, quelli sepolti nei cimiteri monumentali come quello di Santa Croce a Firenze (Foscolo, I Sepolcri), ma anche gli umili fanti caduti in trincea come quello descritto nella poesia Veglia, che lascerà nell’animo del poeta un ricordo incancellabile.  

L’associazione delle immagini


Il testo propone due metafore