San Martino
La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar. |
Parole difficili
a- Irti: I colli in
questa stagione (autunno) sono colmi di alberi che hanno perso
le foglie e quindi i rami sono
acuminati;
b- Maestrale: vento di nord-ovest, detto anche “vento maestro”;
c- Tini: barili;
d- Uscio: ingresso, apertura, entrata, uscita, soglia;
e- Ceppi: pezzo di tronco utilizzato per bruciare nei camini, nelle stufe, nei falň;
f- Vespero: attimo dell’imbrunire, tramonto, crepuscolo; sera
g- Esuli: Fuggiaschi, che emigrano;
h- Biancheggia: che fa schiuma, il mare durante le tempesta, spumeggia.
Schema metrico
a-
Il verso č settenario;
b- Le strofe sono formate da quattro versi e sono tutti periodi indipendenti;
c- L’autore usa rime tradizionali, collocando nei due versi al centro di ogni strofa una rima baciata e nei quattro versi finali delle quattro strofe la stessa rima.
d- Sono presenti diversi enjambement per esempio, nella prima strofa ne troviamo uno tra i primi due versi; e un altro nella terza strofa sempre tra i primi due versi.
Denotazione e connotazione
In questa poesia il poeta usa solo il linguaggio denotativo
descrivendo un caratteristico paesaggio autunnale. Inizialmente ci appare
ostile: il mare in tempesta, la nebbia, la pioggia e il vento.
Successivamente l’autore ci propone l’immagine di un luogo allegro e
spensierato dove, nelle vie del borgo l’odore del vino, rallegra gli animi.
Figure di suono
Sono presenti alcune allitterazioni: spiedi \
scoppiettando; rossastre \ stormi
Figure di significato
Non sono presenti evidenti figure di significato
Commento
Il poeta associa
alla nebbia ,agli irti colli e al vento che fa
infrangere il mare contro
gli scogli un sentimento di tristezza e malinconia, ma nella strofa successiva
risalta questo “aspro odor dei vini”che riesce ad rincuorare e a rallegrare
gli abitanti del borgo in contrasto con questi sentimenti negativi provocati dal
con il brutto tempo e dall’arrivo dell’autunno.
Nella strofa successiva il poeta rappresenta
immagini uditive e visive caratteristiche del paese descritto in autunno,come lo
spiedo che scoppietta sul fuoco e il cacciatore che fischietta sulla porta di
casa; paragona inoltre uno stormo di uccelli neri, che volano al calare della
sera, osservati dal cacciatore, al vagare dei suoi pensieri.