Van Gogh Cielo
stellato
San
Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla (1°). Ritornava
una rondine al tetto Ora
è la, come in croce (3°), che tende Anche
un uomo tornava al suo nido: Ora
là, nella casa romita (4°), E
tu, Cielo, dall’alto dei mondi |
(1°) sfavilla
: scintilla, luccica, splende;
(2°) spini
: i rami spinosi;
(3°) come in croce
: la rondine con le ali aperte, come in croce,
evoca l’analogia della
crocifissione
di Cristo e diventa simbolo di una legge universale di
dolore;
(4°)
romita
:
solitaria, rimasta senza la presenza del padre e senza sostegno
economico;
(5°) atomo
opaco
del male :
la
terra, piccolo atomo sperduto dell’Universo, è resa oscura dalla
crudeltà degli
uomini e dalla presenza del Male.
Ci sono vari enjambements come nel primo verso “ tanto di stelle”, nel nono verso “ tende quel verme” e, ancora, nel ventunesimo “mondi sereni”.
Figure di
suono
In questa
poesia è presente una figura di suono: l’assonanza. Questa si
individua nel terzo verso: arde e cade, per esprimere la rapidità
istantanea della stella cadente che brilla e in un attimo scompare precipitando.
Denotazione e connotazione
Pascoli
apre sovente la poesia con la descrizione del paesaggio e per poi metterlo in
stretto collegamento con lo stato d’animo, prevalentemente triste, che prova
nelle diverse circostanze. Il poeta utilizza dunque un linguaggio essenzialmente
denotativo nella prima parte del testo, per poi passare alla connotazione in
alcuni termini-chiave che rimandano alla sofferenza sua personale e del mondo
intero.
L'associazione delle immagini
Metafora:
la rondine che cade tra gli spini è
paragonata all’uomo, padre di Pascoli, ucciso da ignoti quando il poeta era
ancora fanciullo. Questo trauma segnò profondamente la sua vita, infatti in
tutte le sue poesie è ricorrente il tema della perdita degli affetti familiari.
La metafora, in questo caso, è prolungata e coinvolge, ad esempio, le bambole
trovate sul carro del padre al verme che la rondine morente tiene ancora nel
becco.
Simbolo: in questa poesia, come in molte altre di Pascoli, il nido rappresenta i familiari di Pascoli, in particolare i figli, che nella grande casa aspettano il padre come i rondinini attendono invano il ritorno della rondine. Il mancato ritorno del padre condanna i rondinini alla morte fisica; in modo simile il destino del padre ha condannato i suoi figli a quella sorta di morte morale che è costituita dall’abbandono; ricordiamo che dopo poco tempo anche la madre morì.
Figure semantiche
Metonimia: la parola “nido” nel verso
11 è una metonimia, infatti
significa “casa” , cioè sostituisce il contenitore col contenuto.
Perifrasi: l’’espressione “atomo opaco del male” significa “terra” (verso 24). Il poeta infatti con queste parole, anche scientifiche, allude alla crudeltà dell’uomo che rende oscuro moralmente, (cioè triste) il nostro pianeta.
Sinestesia: “negli aperti occhi un grido” (verso 15): è una sinestesia che accosta la sensazione visiva con quella uditiva.
Commento
Questa poesia è dedicata alla morte del padre, ucciso in circostanze misteriose, mentre faceva ritorno a casa proprio il 10 agosto, quando di notte si manifesta il fenomeno naturale delle stelle cadenti. Il poeta vede nelle stelle il pianto dell’Universo sulla malvagità degli uomini e fa riferimento al dolore che egli ha provato personalmente in quella circostanza. La poesia si apre con l’immagine dell’uccisione di due innocenti, la rondine e il padre, mentre nell’ultima strofa, è descritta la cosmica riprovazione della violenza che si esprime nel pianto del cielo sulla Terra, definita “atomo opaco del male”, cioè frammento sperduto nell’ Universo e reso più oscuro dalla presenza del male. Il sacrificio della rondine che cade ad ali aperte e del padre che perdona richiama il sacrificio di Cristo, ma evidentemente in questo luogo oscuro, quasi infernale, la redenzione dell’umanità non è possibile. Il nido chiuso e tondo delimita lo spazio interno, offre protezione e sicurezza contrapposto allo spazio esterno, realtà esposta alle aggressioni, alla violenza e al male. Il nido e la casa rappresentano la famiglia e sono il vero punto di riferimento dell’infanzia. In conclusione il messaggio fondamentale di questa poesia è il disorientamento del bambino, che dopo la morte del padre ha subito un duro colpo negli affetti e la sua stessa maturazione personale ne risentirà