Pianto antico
L’albero a
cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da’ bei vermigli fior, nel muto orto
solingo Tu fior de la
mia pianta sei ne la
terra fredda, |
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Parole difficili
PARGOLETTA MANO: la piccola mano del bambino;
ORTO SOLINGO: l’orto deserto e silenzioso di casa Carducci;
VERMIGLI FIOR: fiori di color rosso acceso
Schema metrico
In questa poesia l’accento tonico (o ICTUS) dell’ultima parola di ogni verso cade sulla penultima sillaba mentre l’accento ritmico cade ogni due versi tranne nei versi 13-14 perché ci sono due accenti di seguito.
Lo schema metrico della rima segue un ritmo di tipo A-B-B-C, quindi un misto tra rima alternata e rima incrociata e in questo schema vi è un’assonanza.
In questa poesia le strofe sono composte da quattro versi, cioè ci sono quattro quartine.
L’enjambement viene rilevato tutta la poesia ad esempio nei versi 9/10 pianta- percossa.
Denotazione e
connotazione
Carducci
torna nel giardino cui sono legati dei ricordi incancellabili: soprattutto
quello del figlio che nell’anno precedente cercava di afferrare i frutti del
melograno in braccio al padre.
Nella terza quartina Carducci
rappresenta il figlio come un fiore
di un melograno e paragona se
stesso all’albero nella stagione autunnale in cui le foglie cadono e la pianta
pare scossa e tramortita da un fulmine, così come la morte del bambino ha
sconvolto lui..In giugno quell’albero
rifiorisce e l’immagine metaforica
del fiore sta a significare la gioventù e l’innocenza
stroncata.
L’associazione delle
idee
Una metafora viene riscontrata dal 10 al 14 verso in cui descrive l’
albero di melograno che paragona a se stesso mentre il fiore che non è
diventato un frutto è suo figlio.
Figure semantiche
Nel testo non si trovano figure semantiche di rilievo.
Figure di suono
Casi di anafora vengono trovati nei versi 13-14 che descrivono dove si trova il
figlio di Carducci. Il poeta ripete più volte i termini tu…sei, per
sottolineare il luogo in
cui ora si trova suo figlio e
mettere in risalto il dolore che ha provato per la sua perdita, evento non gli lascia speranza, dato che non crede nella sopravvivenza
dell’anima dopo la morte.
Commento
Il poeta racconta la triste
vicenda della morte precoce del figlio che viene descritta con malinconia e
tristezza incommensurabili.
Egli vede fiorire l’albero dei melograni nel giardino di casa sua e paragona il figlio al suo caratteristico fiore rosso , nell’albero vede se stesso scosso e tramortito dalla morte del figlio. L’autore, non credente, sa che il suo amore, per quanto grande, non può ridare la vita al bambino, come il sole, in primavera, ridona la vita alle piante che in autunno sembrano morte.
La condizione umana è quindi destinata inevitabilmente alla sofferenza perché perderemo le persone che amiamo e questa perdita è definitiva, non ha il privilegio della rinascita di cui gode invece la natura, rappresentata dall’orto. Nella conclusione viene evidenziata la impossibile speranza in una vita ultraterrena o in una rinascita.
Il tema della perdita delle
persone care ricorre frequentemente in poesia. Pensiamo ad esempio ad Ugo
Foscolo (In morte del fratello Giovanni); Giovanni Pascoli (X agosto, Lavandare,
Novembre, Arano, La mia sera…), Giuseppe Ungaretti (San Martino del Carso,
Nessuno ha mai sofferto tanto).