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iniziale Ottocento
Gli autori Giovanni Pascoli
Lavandare
Inness
Spirito dell’autunno
Nel campo
mezzo grigio e mezzo nero* resta un aratro senza buoi, che pare dimenticato, tra il vapor leggiero*. E cadenzato*
dalla gora* viene Il vento
soffia e nevica la frasca*, |
*mezzo grigio e mezzo nero: il campo arato solo a metà, dove le zolle appena rivoltate appaiono più scure
*vapor leggiero: nebbiolina autunnale che si leva dai campi
*cadenzato: che segue un ritmo sempre uguale, quasi monotono
*gora: canale
*sciabordare: il suono prodotto dai panni che vengono lavati e battuti dalle lavandaie (il termine è onomatopeico)
*nevica la frasca: le ultime foglie cadono dai rami come fiocchi di neve
*maggese: campo non arato
Schema metrico
I versi si presentano di varie lunghezze: vi sono versi
composti da undici, dodici e tredici sillabe. I versi non sono liberi, ma rimano
secondo lo schema ABAB, formando rime alternate. La poesia è composta da due
terzine e una quartina.
Nella composizione sono presenti alcuni enjambement, come ad esempio quello che divide l’espressione “che pare dimenticato”, nella prima strofa; se ne può trovare un altro nella seconda strofa, che separa l’espressione “ viene lo sciabordare”.
Denotazione / connotazione
Nella poesia “Lavandare” è
molto sottile la differenza tra il significato denotativo
e connotativo delle parole. Si può prendere come esempio il termine ARATRO,
che compare con diversi significati nel corso dei versi. Nella prima strofa,
quando il poeta descrive il triste paesaggio, l’aratro appare nel suo
significato denotativo, e cioè come un attrezzo che si utilizza nei campi, che
in genere è condotto da buoi. Nell’ultima frase, il poeta ripropone lo stesso
termine, ma nel suo significato connotativo. Infatti egli paragona l’aratro
abbandonato nei campi alle donne che vengono lasciate sole alla partenza dei
mariti e anche a se stesso, che perse padre
e madre in giovane età, rimanendo solo. Questo aratro diventa dunque un simbolo,
cioè un oggetto che assume, agli occhi del poeta, un valore del tutto
particolare, legato alla sua esperienza personale.
Figure retoriche
Nella testo della poesia possiamo trovare un’immagine
simbolica riguardante l’aratro lasciato in mezzo ai campi. Questa immagine per
il poeta è il simbolo della solitudine e del dolore causato dalla morte dei
suoi genitori durante l’infanzia e della sua incapacità di relazionarsi agli
altri durante l’età adulta.
L’immagine presentata
all’inizio della poesia come sensazione visiva, viene ripresa dall’autore
alla fine della composizione come sensazione uditiva percepita grazie alle
cantilene delle lavandare
Figure di suono
E’ presente una figura di
suono: un’onomatopea.
Infatti la parola
“sciabordare”, che rappresenta l’azione di sbattere e risciacquare i
panni, ricorda il suono che producono i panni sbattuti.