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Lavandare

 
Inness      Spirito dell’autunno

Nel campo  mezzo grigio e mezzo nero*
resta un aratro senza buoi, che pare
dimenticato, tra il vapor leggiero*.

E cadenzato* dalla gora* viene
lo sciabordare* delle lavandare
con tonfi spessi e lunghe cantilene
con tonfi spessi e lunghe cantilene

Il vento soffia e nevica la frasca*,
e tu non torni ancora al tuo paese!
quando partisti, come son rimasta!
come l’aratro in mezzo alla maggese*.


*mezzo grigio e mezzo nero: il campo arato solo a metà, dove le zolle appena rivoltate appaiono più scure

*vapor leggiero: nebbiolina autunnale che si leva dai campi

*cadenzato: che segue un ritmo sempre uguale, quasi monotono

*gora: canale

*sciabordare: il suono prodotto dai panni che vengono lavati e battuti dalle lavandaie (il termine è onomatopeico)

*nevica la frasca: le ultime foglie cadono dai rami come fiocchi di neve

*maggese: campo non arato

 Schema metrico
I versi si presentano di varie lunghezze: vi sono versi composti da undici, dodici e tredici sillabe. I versi non sono liberi, ma rimano secondo lo schema ABAB, formando rime alternate. La poesia è composta da due terzine e una quartina.

Nella composizione sono presenti alcuni enjambement, come ad esempio quello che divide l’espressione “che pare dimenticato”, nella prima strofa;  se ne può trovare un altro nella seconda strofa, che separa l’espressione “ viene lo sciabordare”.

Denotazione / connotazione
Nella poesia “Lavandare” è molto sottile la differenza tra il significato denotativo e connotativo delle parole. Si può prendere come esempio il termine ARATRO, che compare con diversi significati nel corso dei versi. Nella prima strofa, quando il poeta descrive il triste paesaggio, l’aratro appare nel suo significato denotativo, e cioè come un attrezzo che si utilizza nei campi, che in genere è condotto da buoi. Nell’ultima frase, il poeta ripropone lo stesso termine, ma nel suo significato connotativo. Infatti egli paragona l’aratro abbandonato nei campi alle donne che vengono lasciate sole alla partenza dei mariti e anche a se stesso, che perse  padre e madre in giovane età, rimanendo solo. Questo aratro diventa dunque un simbolo, cioè un oggetto che assume, agli occhi del poeta, un valore del tutto particolare, legato alla sua esperienza personale.

Figure retoriche
 Nella testo della poesia possiamo trovare un’immagine simbolica riguardante l’aratro lasciato in mezzo ai campi. Questa immagine per il poeta è il simbolo della solitudine e del dolore causato dalla morte dei suoi genitori durante l’infanzia e della sua incapacità di relazionarsi agli altri durante l’età adulta. 
L’immagine presentata all’inizio della poesia come sensazione visiva, viene ripresa dall’autore alla fine della composizione come sensazione uditiva percepita grazie alle cantilene delle lavandare

Figure di suono
E’ presente una figura di suono: un’onomatopea.
Infatti la parola “sciabordare”, che rappresenta l’azione di sbattere e risciacquare i panni, ricorda il suono che producono i panni sbattuti.