Pagina iniziale Novecento Saba
La Capra
Inness Nuvole
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Parole di difficile significato
-sazia: che non ha più bisogno di cibo;
-belato: verso della capra e della pecora;
-fraterno: familiare;
-celia: gioco, scherzo
-gemere: lamentarsi assiduamente;
-solitaria: che sta da sola;
-viso semita:di fisionomia ebrea;
-sentiva querelarsi: sentiva nascere.
La poesia è composta di versi di lunghezza varia (endecasillabi e settenari chiusi da un quinario), raggruppati in tre strofe anch’esse di lunghezza diversa: la prima di quattro versi, la seconda di sei e la terza di tre. I versi sono sostanzialmente piani.
Le rime non seguono uno schema fisso, infatti nella prima strofa si trova una rima baciata (legata/bagnata),nella seconda due rime alternate (fraterno/eterno e varia/solitaria) e nella terza ce n’è una alternata (semita/vita). Inoltre l’ autore ha voluto dare un tono solenne alla poesia inserendo le rime al mezzo parlato/prato/belato.
Nel testo sono presenti quattro enjambements: nella prima strofa “bagnata dalla pioggia”, nella seconda “fraterno al mio dolore”, “prima per celia” e “sentiva gemere”.
Le figure di suono
E’ presente l’allitterazione della lettera “r” nelle tre strofe e della “a” nella prima strofa e il suono onomatopeico della parola belato che ricorda il verso della capra.
Il testo utilizza un carattere essenzialmente denotativo, infatti il poeta descrive una capra che, legata in un prato, bela per la disperazione. La poesia assume un significato connotativo quando il poeta immagina di unirsi al dolore della capra parlandole.
Il dolore della capra abbandonata viene utilizzato come metafora per indicare la sofferenza di tutta gli esseri viventi, e come simbolo per ricordare le persecuzioni di cui, nella storia, gli Ebrei, derisi perché molti di loro hanno il viso allungato, sono stati oggetto.
Il poeta usa una perifrasi per indicare il popolo ebreo definendo la capra che soffre “semita” (cioè ebrea). L’autore utilizza poi la personificazione descrivendo i sentimenti di una capra come se stesse parlando di una persona.
Leggendo la poesia abbiamo scoperto un significato molto profondo legato al dolore che accomuna tutti gli uomini e gli esseri viventi, dolore che non può essere superato, ma che può essere condiviso con le altre persone. Il fatto che il poeta (di origine ebrea) utilizzi l’aggettivo “semita” indica in particolare la sofferenza provata proprio dal popolo ebreo, un esempio fra tanti del dolore della condizione umana. Con un’operazione simile a quella che aveva già compiuto Leopardi, Saba rappresenta il suo stato d’animo di quel momento come caso particolare del travaglio che ogni essere vivente prova nell’universo paragonando il belato di una semplice capra legata in un prato alla sua sofferenza interiore, fraternamente simile a quella di tutti coloro che, per le ragioni più diverse, esprimono sentimenti dolorosi.