Pagina iniziale Giacomo Leopardi
A Silvia
Silvia, rimembri
ancora
Sonavan le quiete Io gli studi leggiadri Che pensieri soavi, Tu pria che l’erbe
inaridisse il verno, Anche peria fra poco |
Cézanne Ritratto di ragazza italiana
Parole difficili
Rimembri:
ricordi
Vita mortale: gioventù
Quando beltà splendea: quando risplendeva la tua bellezza
Il limitare di gioventù: la soglia dell’adolescenza
Perpetuo: continuo
Opre femminili: lavori da donna
Vago avvenir: indeterminato futuro
Solevi: eri solita
Menare: trascorrere
Studi leggiadri: studi piacevoli
Veroni del paterno ostello: balconi della casa paterna
Mirava: guardavo
E quinci il mar da lungi, e quindi il monte: da una parte il mare e dall’altra
il monte
Lingua mortal: parola umana
Sovvienmi: mi ricordo
Pria che l’erba inaridisse il verno: prima che l’inverno facesse inaridire
l’erba.
Ti molceva: ti addolciva
Schivi: timidi
Né teco le compagne: né le compagne con te
Peria: morta
Negâro: negò
Lacrimata speme: rimpianta speranza
Onde: dei quali
Schema
metrico
I versi sono piani; è una canzone libera di sei strofe di endecasillabi e
settenari con prevalenza di questi ultimi, che sono i primi e gli ultimi versi
di ogni strofa, ad eccezione della quinta, caratterizzata da tre endecasillabi
iniziali. Le rime e le assonanze sono poche e variamente distribuite.
Denotazione
e connotazione
Le prime tre strofe di questa poesia hanno un carattere prevalentemente denotativo,
in quanto viene descritta la vita dei
due giovani (Silvia e Leopardi) che si dedicano alle loro attività quotidiane
convinti che la vita riserverà loro molte soddisfazioni. Nella seconda strofa
è tuttavia presente un’ espressione con significato connotativo:
“il maggio odoroso” (tredicesimo verso),che simboleggia la vita che sboccia
(proprio come un fiore) e quindi la speranza. Un altro esempio di connotazione,
strettamente legato al precedente, è: “pria che l’ erba inaridisse il verno”,
espressione che indica la morte di
Silvia e quindi della speranza. Nell’ultima
parte del testo quindi il linguaggio accentua il suo carattere connotativo,
anche se il pensiero di Leopardi è espresso chiaramente, attraverso una serie
di ragionamenti e di domande retoriche
(domande di cui si conosce la risposta, in questo caso affermativa) nei vv.
56/60.
L’associazione
delle immagini
Nella poesia sono presenti due metafore fondamentali:
la gioventù stroncata dalla morte come erba gelata dal freddo,
la morte di Silvia come la fine delle speranze del poeta;
Simbolo: “Il fior degli anni tuoi” (v. .43), il pieno fiorire degli anni giovanili.
Le
figure semantiche
Figure
semantiche di rilievo si trovano in tutto il componimento, ad esempio
- verso 5 lieta e pensosa = ossimoro
- versi 16 Sudate carte = metonimia (causa per effetto)
- verso 26 Lingua mortal = metonimia (causa per effetto)
- verso 46 Sguardi innamorati e schivi = metonimia (effetto per causa)
- nell’ultima strofa avviene la personificazione della speranza, con la quale Leopardi parla e che gli indica la tomba di lontano.
Figure
di parola o di suono
In questo testo è presente l’allitterazione,
ad esempio quella delle lettere
“r”, “t”, “v”, “sp” nella prima strofa;
Assonanza: “quinci… lungi” (v. 25);
Climax: “Che pensieri soavi/ che speranze, che cori,…” (vv. 28/29);
Anafora: “Anche…/…anche” (vv. 49/51).
La lirica si apre con il ricordo di Silvia; il poeta, descrivendo fisicamente la ragazza, allude probabilmente a Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta di tisi appena ventenne. La poesia non narra solo la vita della fanciulla; questo personaggio rappresenta la gioventù prematuramente stroncata con le sue illusioni, tanto che negli ultimi quattro versi l’ autore mostra la speranza che compie un gesto definitivo, additando la “tomba ignuda”, ossia spoglia di ogni illusione e di ogni conforto terreno. Come Silvia è morta prematuramente, così è venuta meno la speranza dell’autore di raggiungere la notorietà poetica e di vivere una vita felice; in questa ottica la primavera (il maggio odoroso) e il tardo autunno (pria che l’erbe inaridisse il verno) rappresentano la felicità e la disillusione, la gioventù e la vecchiaia. Il paesaggio di Recanati (gli orti, le strade, il mare e i monti in lontananza) fa dunque da sfondo a questi momenti fondamentali nella vita di Leopardi; nell’opera di molti poeti il luogo in cui hanno vissuto l’infanzia assume un valore simbolico fondamentale, si pensi a Foscolo.