Riposino in pace

Ditemi che Obama ha vinto il nobel per la letteratura, per come ha raccontato con mirabile lucidità la fierezza viscerale di un popolo che sazia il dolore per le proprie vittime vendicandolo con il sangue fiottante dal foro in testa del mandante della loro strage; o per come si è inventato la morte di Osama per poter accompagnare in occidente quel grumo di odio e livore, a vedere come anche negli States ci sono uomini e donne che discutono, amano, si affezionano, progettano la vita. Non ricordatemi per favore il suo nobel per la pace, perché la pace si costruisce mediante diritto e giustizia e non epurando spudoratamente il mondo dai cattivi, così come capita, senza nemmeno l’ipocrisia di chi ci prova, a catturarli e processarli.

Non ci provate a chiamare buonismo quella ricerca di una giustizia più giusta: quella giustizia che nella storia si è faticosamente fatta strada con i tribunali prima che nei tribunali, e che ancora fatica a fecondare l’ultimo ambito selvaggio che è la scena internazionale. Chi accetterebbe – fuor di viscere – la vendetta all’interno di uno stato di diritto? Si può capirla, attenuare la responsabilità del vendicatore sulla base di uno stato emotivo compromesso, ma gli stati che sono istituzioni troppe emozioni non se le possono permettere, il loro diritto giusto fissa confini razionali obbligando a doveri e promuovendo diritti.

Nella notte del diritto internazionale e nel buio di una giustizia che ancora una volta non sarà offerta alle vittime né ai carnefici, la morte di Osama inchioda quest’ultimo alle stragi compiute senz’altra possibilità, inchioda le vittime alla vendetta senza offrire loro la giustizia di chi riconosce di fronte ad esse il male loro inferto, trovando forse un giorno anche le ragioni per chiedere e dare perdono; ed inchioda noi, spettatori, al coro di cantanti contenti per la morte di un uomo e per questo un po’ più morti dentro, o alla gradinata dove siedono schiere di disillusi e disincantati rispetto alla pace.

Non c’è pace in tutto questo. Almeno requiescant, in pace.

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Una risposta a Riposino in pace

  1. by heart scrive:

    Complimenti per l’intensità del pensiero

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