5-Raccontare

LeLanghe

Verduno

Un Ospedale in Provincia di Cuneo per i cittadini di Alba e Bra

Una opportunità per riflettere sull’uso dei fondi pubblici nel campo della Salute

 Verduno è un Comune della Provincia di Cuneo, fra le città di Alba e Bra. Alba è la capitale delle Langhe, recentemente nominate dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, famose per le vigne, il cibo e la qualità della vita. Bra è la città dove Carlin Petrini ha fondato SlowFood, e sul suo territorio -nella frazione di Pollenzo- ha sede l’Università di Scienze Gastronomiche.

Insomma, un posto dove si vive bene, si mangia bene e si beve benissimo e dove la qualità della vita è alta. Potete quindi immaginare che qui la gente voglia essere curata bene….

Gli Ospedali di Alba e Bra sono ormai vecchiotti (“obsoleti” fa più fine), ed è ora di rinnovarli. Però di soldi ce ne sono sempre meno e bisogna risparmiare o -meglio- raggiungere una maggiore efficienza, il che significa ottenere gli stessi risultati utilizzando meno risorse. Inoltre, ristrutturare un ospedale vecchio costa di più che farne uno nuovo, per cui nell’Anno 2001 la Regione Piemonte decide di realizzare un nuovo Ospedale unico per i cittadini di Alba e Bra e di localizzarlo a metà strada fra le due città.

Ora, i Cuneesi sono noti per essere dei “bugia nen” (in dialetto significa “non muoverti”, e sta ad indicare una scarsa propensione al cambiamento), e potete immaginare che se costruire un nuovo Ospedale è già di per sé un cambiamento epocale, cancellarne due per realizzarne uno solo -per di più in un altro Comune- suona rivoluzionario. Da qui un po’ di mugugni delle due Comunità (anche Verduno era un po’ spiazzato, della serie “perché proprio da noi?”), ma economicamente l’idea stava in piedi e anche la qualità delle cure sarebbe stata migliore, per cui la Regione decide di andare avanti con il progetto. I soldi (soprattutto europei) ci sono, e si pensa che servano 7 anni per completare i lavori.

Il Progetto è pronto nel 2003, i lavori cominciano nel 2005. Però cominciano i primi ritardi, da alcuni sono evidenziati possibili errori nella scelta del sito, fioccano le polemiche.

Nascono due visioni contrastanti, fra quelli che osteggiano il progetto e quelli che sono favorevoli.

Quelli che osteggiano il progetto dicono che i costi sono esagerati, il sito è soggetto a frane, ci sono errori di progettazione, si spreca denaro pubblico, si penalizzano i cittadini di entrambe le città che faticano ad andare a Verduno, la strada di accesso all’Ospedale di Verduno è troppo ripida e quando d’inverno gela diventa pericolosa, i posti letto si riducono, non è ancora costruito e già si pensa a modificare gli impianti elettrici e termici, e una serie di altre lamentele. Se il tempo è brutto e non sapete cosa fare potete visitare questi siti e farvi un’idea.

 

Quelli che sono favorevoli al Progetto dicono che si avrà maggiore efficienza, la qualità delle cure migliorerà, i costi saranno minori, gli attuali ospedali di Alba e Bra sono giurassici e Verduno sarà un gioiello con qualità delle cure elevatissima, il progetto porta l’innovazione al servizio delle Comunità locali, i ritardi ci sono stati ma sono imputabili a cause non prevedibili, la colpa dei problemi sono solo lungaggini burocratiche esterne, i soldi pubblici sono stati spesi bene, ecc. Anche qui ecco il link.

 

A questo punto noi di OpenASCLEPIO ci siamo trovati di fronte al problema di capire dove stava la verità: magari “in medio”, ma non è poi scontato che le cose debbano necessariamente essere grigie. Sul web si trova tutto e il contrario di tutto, quindi abbiamo deciso di andarlo a chiedere direttamente a coloro che stanno gestendo il progetto e a coloro che lo criticano.

Abbiamo dunque deciso di basarci sul dialogo diretto con interviste, e di partecipare a convegni pubblici. Per nostra fortuna, vista la rilevanza del tema e l’interesse dei cittadini, nel periodo novembre 2014-aprile 2015 gli eventi pubblici non sono mancati, e noi siamo andati ad ascoltare:

  • Verduno: Un sogno di ospedale, Venerdì 27 Febbraio 2015, F.Morabito(Direttore Generale Asl Cn2),M.Marello(Sindaco di Alba) B.Sibille (Sindaca di Bra) F.Moirano(Direttore generale Sanità Piemonte.

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  • Verduno – Un ospedale nel e del territorio, Lunedì 16 Marzo 2015, P.Tofanini(Direttore Sanitario Asl Cn2), on. G.Monchiero(Camera dei Deputati – Commissione Sanità), R.A.Botti(Direttore Programmazione Sanitaria – Ministero della Salute), F.Moirano(Direttore Generale Sanità Piemonte), W.Ricciardi(Commissario Istituto Superiore di Sanità)F.Morabito(Direttore Generale Asl Cn2).

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Nel corso degli eventi sopra citati sono stati evidenziati alcuni aspetti positivi e alcuni problemi ancora da risolvere, che sono sintetizzabili come segue.

Alcuni aspetti positivi: migliore efficienza; rinnovamento delle strutture con migliore qualità delle cure e dell’igiene; possibilità di ridurre i costi accorpando funzioni ed evitando duplicazioni di uffici, strutture e centri di competenza.

Alcuni problemi ancora da risolvere: lievitazioni dei costi; ritardi; obsolescenza delle soluzioni tecniche progettate a causa del progresso tecnologico (gli impianti diventano superati prima ancora di essere realizzati); accessibilità a Verduno da Alba e Bra.

Abbiamo poi intervistato il Sindaco di Verduno, Alfonso Brero, e la Sindaca di Bra, Bruna Sibille. La dott.ssa Sibille è stata anche Assessore Regionale dal 2005 al 2009 con deleghe alla montagna, alle opere pubbliche e alla difesa del suolo, ed il suo punto di vista è stato molto prezioso vista sua la conoscenza dei meccanismi organizzativi e procedurali della Regione Piemonte.

Il Sindaco di Verduno sostiene che:

  • Ci sono stati problemi circa la disponibilità dei fondi regionali nei tempi previsti
  • I prmmmoblemi di stabilità idrogeologica sono stati risolti ma con costi rilevanti
  • Permangono problemi di viabilità per accedere al sito

La Sindaca di Bra sostiene che:

  • sibilleUn  solo ospedale nuovo anziché due vecchi (edificati nel ‘700)vuole dire solamente migliore qualità, modernità ed efficienza.
  • Sono previsti dei servizi di navette elettriche con partenza dallacittà per raggiungere il Complesso.
  • Il numero dei posti letto non cambia.

Il tema “Ospedale di Verduno” continua ad essere di attualità. Nei giorni 16 aprile 2015 sul quotidiano “La Stampa” è stato pubblicato un dibattito fra la dott.ssa Sibille e Giovanna Baraldi, e il 18 aprile è uscito un articolo che sostiene che i soldi destinati a Verduno andrebbero indirizzati sul Santa Croce di Cuneo.

Insomma, tutte le volte che il Team OpenAsclepio cerca di scrivere il report finale si aggiungono nuovi articoli e nuovi elementi. E’ chiaro che il tempo scorre e i ritardi rischiano di accumularsi, ma è anche chiaro che comincia ad intrigarci l’idea di capire e di seguire l’evolversi del progetto.

E’ nostra intenzione continuare l’analisi fino al 2017, con l’idea anche di fare un confronto con quanto accade in casi analoghi in Francia (Costa Azzurra) e nel Regno Unito. Abbiamo iniziato l’analisi dei dati sul web: la lingua non è infatti un problema, in quanto l’inglese lo studiamo al Liceo, e il francese -essendo piemontesi di Cuneo- lo comprendiamo bene e lo parliamo facilmente vista la grande somiglianza con il nostro dialetto locale.

Poi, se il Liceo lo autorizzerà, ci piacerebbe fare qualche intervista nel corso di gite scolastiche da quelle parti (prima lo chiediamo alla Dirigente…)

Crediamo che il nostro Team OpenAsclepio possa rappresentare un osservatore indipendente ed obiettivo, che può essere utile ai referenti locali e regionali per mettere a fuoco le problematiche e sviluppare strumenti di comunicazione efficaci con i cittadini.

sentiero-di-montagna-estateAbbiamo iniziato un percorso, ed è un po’ come nel trekking in montagna: ad ogni curva del sentiero si aprono panorami nuovi che ti vien voglia di esplorare.

 

Il Progetto OpenAsclepio è stato per noi la prima vera occasione per sperimentare il lavoro di squadra. Abbiamo toccato con mano quanto è complesso costruire sinergie condivise.

Anche i ruoli maturano sul campo: si parte con ruoli preassegnati, magari conferiti sulla base dell’idea di cosa le persone sanno fare. Poi, via via che si lavora insieme, emergono i ruoli reali sulla base delle caratteristiche di ognuno.

Abbiamo capito che siamo giovani e senza esperienza, ma abbiamo una grande forza: riuscire a mettere a confronto punti di vista diversi in modo indipendente. Fino ad OpenAsclepio in rete si leggevano o pareri pro o pareri contro, da oggi esiste il nostro sito dove si trovano tutti i punti di vista.

Ecco che il nostro Team ha di fatto costruito una piazza virtuale di confronto, che permette di iniziare un percorso di analisi critica che speriamo utile per tutti, cittadini, politici, associazioni ed enti.

E questo è proprio in senso dell’Europa senza confini, dove i confini non sono solo quelli nazionali, ma anche i “silos” di una comunicazione interrotta fra settori che non si parlano. OpenAsclepio fa parlare, fa discutere, fa pensare.